Arrivare a Montecosaro per la prima volta è come fare un tuffo nel passato, si è subito rapiti da pace e tranquillità che sembrano appartenere ad un’altra epoca, nelle marche in provincia di Macerata un piccolo Borgo mediovale ricco di storia e tradizione. Si entra in punta di piedi, quasi come una fiaba dimenticata e ci si innamora della bellezza dei portali, dei campanili, delle piccole finestre, i cortili, le piazzette e gli archi.
Montecosaro, un classico e antico paese posto su di una collina come vuole la tradizione marchigiana, con una vista che spazia a 360° in un susseguirsi di colline, campagne, fino al mare, tanto che nelle giornate limpide é possibile anche vedere il Parco del Conero, unica sporgenza sul mare Adriatico da Trieste al Gargano, dall’altro lato, il Parco dei Monti Sibillini, luogo di foreste e leggende.
Montecosaro recentemente è entrato a far parte del Club : “I Borghi più belli d’Italia”. Un grande riconoscimento che premia l’impegno nella valorizzazione del patrimonio storico-artistico e architettonico di Montecosaro.
Montecosaro sorge su un colle a 260 metri di altitudine tra l’azzurro talvolta cupo del cielo e il verde dell’armoniosa campagna. (foto Roberto Postacchini)
Pazienza, fatica e saggezza hanno modellato un territorio antico; i campi bene arati, le messi e i vigneti, la quercia e l’ulivo sono meraviglie di cui godere con calma. (foto Marcello Tramandoni)
Veduta aerea: lo sguardo abbraccia insieme il borgo, la vallata e il mare. (foto Matteo Orazi)
Uno scorcio di via Gatti con gli ingressi della Chiesa di Sant’Agostino, fino al 1573 intitolata a San Martino, e dell’ex convento, passato dopo la nascita dello Stato italiano nelle mani dell’istituzione comunale. (foto Roberto Postacchini)
Il chiostro all’interno dell’ex convento con il pozzo: in realtà un’antica cisterna che filtrava l’acqua piovana. (foto M.arcello Tramandoni.)
Portale d’ingresso della Chiesa di San Rocco, costruita per sciogliere un voto degli abitanti scampati alla pestilenza. (foto Alessio Vallorani)
Uno scorcio del paese con la Torre Civica e il campanile di Sant’Agostino: insieme a quello della Collegiata caratterizzano il profilo del centro storico. (foto Lorenzo Maurizi)
Il giardino del Cassero: uno splendido angolo verde nella parte più alta del borgo. (foto Marcello Tramandoni.)
Santa Maria a piè di Chienti in una suggestiva veduta notturna nella quale risalta la complessa parte absidale. L’area verde circostante contribuisce a dare solennità a questo antico luogo di culto. (foto Roberto Postacchini)
Interno a due piani sovrapposti: nella chiesa superiore si conservano affreschi della seconda metà del Trecento e del Quattrocento. (foto Alessio Vallorani)
Veduta aerea della campagna Maceratese fino ai Monti Sibillini. (foto Roberto Postacchini)
Vista verso i Monti Sibillini e Porta San Lorenzo: era la principale porta castellana di cui è andato perduto il coronamento sommitale merlato. (foto Roberto Postacchini)